Non fa in tempo a finire il mese di marzo – il mese più orientistico dell’anno – che subito si comincia con la gara di Malchina, alla quale partecipo solo io, perché Zzi è impegnato a posare.

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[Dettaglio della carta di Malchina con il tracciato WC]

La nostra Giovane, ma Rispettabile Società di Orienteering, infatti, ha organizzato la gara middle di campionato interregionale Friuli-Venezia Giulia – Veneto, valevole anche per il campionato sloveno e di società del FVG.
Risultato: 600 iscritti per gli organizzatori, 25 per la questura, 500 abbondanti realmente sul campo di gara, anche perché la cartina di Malchina è nuova.

All’idea di una carta nuova, l’orientista medio si attizza come Lino Banfi davanti a un’ Edwige Fenech vergine.
La società organizzatrice, nella persona del Presidente, tracciatore e assistente del cartografo, la vive con la serenità di un ipotetico papà di Edwige Fenech.

Io sulle prime, mi offro di collaborare, per schivare la gara, ma non ci cascano.

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Ottengo, almeno, di correre fra i cessi: (foto sopra)  in parte perché, forse – se sarò molto costante e approfittando biecamente di altrui infortuni e gravidanze – alla fine dell’anno mi danno di nuovo il premio-fedeltà; in parte per non fare una figura di merda davanti a mio suocero e mio cognato, presenti in veste di volontari della protezione civile.

Non ottengo di partecipare con una maschera.

 

LA GARA

È aprile, ma sembra luglio, molto più luglio di adesso, che ci sono venti gradi.
Parto sotto un sole tiepido che, non appena lascio il sentiero, si fa cocente.

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[Carta di Malchina completa]

 

Non ce n’era bisogno, ma scongiuro subito ogni rischio di ansia da prestazione cappellando clamorosamente la prima lanterna.
Penso di aver frainteso l’angolazione del muro, o il significato di destra e sinistra.

Ad ogni modo, giro come una merda nei tubi di scarico per parecchi minuti.
Quando sono sicura che non andrò sul podio, neanche se le altre ragazze in categoria optassero per il suicidio di massa, vado alla lanterna e continuo la mia gara.

Anche se la cazzata grossa l’ho già fatta, metto al sicuro il risultato sbagliando un pochino anche la tre, confondendo la sinistra con la destra mentre vado – altrimenti neanche tanto male – alla cinque, allungando il tragitto per la sette con un angolo retto di rara bellezza, e altrettanta inutilità.

 

 

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[Cinque perle di orientamento nelle prime sette lanterne]

 

Uscita dalla dieci, sto forse un po’ troppo bassa, ma almeno lo faccio apposta per arrivare subito al sentiero e scansare la pietraia.
Del resto, se perfino il dio in terra dell’orienteering Gueorgiou tira a star fuori dai sassi, chi sono io per andarmici a infilare?

Il fatto che, da qui in poi, tutti i punti siano sui sentieri o appena un fuori non basta a non farmi sbagliare, e butto ancora minuti – ma soprattutto polmoni – preziosi con un po’ di avanti e indrè alla disperata ricerca della lanterna tredici.

Basta così, con la dose di cazzate odierna, dunque?
Macché!

Per andare dalla 14 alla 15 torno indietro, anziché attraversare il campo da golf che ho davanti, che mi farebbe risparmiare chilometri.
La 16 è su un altro campo da golf – a questo punto è evidente che Zzi, il Celere Capellone e il Previdente Presidente sono andati a posare col tosaerba, in previsione del mio passaggio – ma la sbaglio perché vedo un albero e decido che la lanterna è sicuramente sotto l’albero isolato.

Disgraziatamente, ce n’è davvero una ed è un miracolo che ne legga il codice, giusto in tempo per rendermi conto che la mia è più avanti e punzonare quella.

 

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Sulla strada a fermare il traffico c’è proprio mio suocero, così, per dargli un po’ di soddisfazione, mi metto a correre più forte che posso, scomposta e scoordinata come non mai.

Naturalmente, c’è anche il Principe Consorte con il suo cazzo di i-Phone, pronto a immortalarmi in uno dei momenti peggiori della mia vita (ai quali, peraltro, lui è spesso presente).

 

Per sapere tutto della vera protagonista della gara di Malchina e ascoltare del mio orienteering dalla mia viva voce, dovete fare un salto su Larrycette.


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1 Response » to “Larry a Malchina (e chi, se no?), 06.04.2014, WC”

  1. […] in regione non è sempre tutto rose e fiori, come a Malchina; in Friuli, in particolare, di solito è temporali e primule… più temporali che primule, in […]

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