Orienteering-Komenda-2013-WB-13-14-finish

Lanterna 14

Da buona donna immagine dell’orienteering italiano all’estero qual sono, mi fermo per qualche scatto e poi proseguo per la cento, che conviene approcciare da sopra, ma che io prendo volutamente da sotto perché non intendo più fare un passo in discesa in vita mia.

Addirittura corro fino al finish, per la gioia dei miei piccoli ammiratori, che pensavano di fare il tifo per il Gabibbo.

A voler trarre il bilancio della giornata, suppongo di non potermi lagnare, ma se penso a tutto il culo che ho avuto in questa gara, sono molto rammaricata di aver sprecato la mia mattinata fortunata in una gara di orienteering, quando avrei potuto ingaggiare contro mia madre una cirulla all’ultimo sangue.

 

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Orienteering-Komenda-2013-WB-12-13
Lanterna 13

Nel lasso di tempo in cui si fa il whisky, torno alle pendici del pendio, finisco Dio solo sa come sull’unico punto identificabile del sentiero (il ponte) e do libero sfogo all’orisega che veramente sono: vado alla lanterna tirando dritto per i cespugli, quando, facendo una picodeviazione, probabilmente la si punzonava solo tendendo il braccio, senza uscire dal sentiero con i piedi.

 

 

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Orienteering-Komenda-2013-WB-11-12

Lanterna 12

Sospetto di dover tornare alla torretta e fare la stessa cosa dall’altra parte del fiume. Nel tempo in cui io torno al sentiero, chiunque altro fa, come minimo, la focaccia di Recco.
Dall’altra parte salgo un po’ alla ti m’ariesci, anche perché – diciamocelo – non è che a questo punto della gara io sia freschissima; un grumo di autostima, certo, ma non freschissima. Devo cercare una canaletta, infatti ne conto almeno cinque.
Potrei decidere quale sia la direzione giusta da fare attraverso analisi, valutazione e riflessione, invece uso la democrazia e vado dove va la maggioranza; è raro che si facciano scelte giuste, con questo sistema, ma ogni tanto capita, e questa è una di quelle.

 

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Orienteering-Komenda-2013-WB-10-11

Lanterna 11

È palese che bisogna prima raggiungere la torretta, e da là svoltare su verso la radice, e così faccio, proseguendo con fiducia finché non intravedo una casa di hobbit, che è sicuramente la radice in questione, anche se la lanterna non si vede, perché il tracciatore è astuto e la mette dietro rispetto alla direzione da cui arriva l’atleta. Io sono un grumo di autostima e, più astuta di lui, non mi perdo d’animo e faccio il giro, per giunta dalla parte giusta (orifiga? No, beh, culo).

 

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Orienteering-Komenda-2013-WB-9-10

Lanterna 10

Ho un fantastico piano anche per andare alla dieci (finisco il sentiero su cui suono e poi vado a bussola: orifiga), che si infrange, però nel burrone sul cui ciglio mi arresto (si vedeva, in carta, che era pieno di isoipse, orisega!).
Il Previdente Presidente – partito due giorni dopo di me – mi asfalta e mi dice che di là si passa. Ne deduciamo che latraiettoria è giusta, ma per un altro atleta. Lui si butta giù come i bisonti di One, io sono l’ultima ad averlo visto vivo e devo andare ad avvisare la famiglia. Scendo per culo, sia nel senso che la faccio seduta, sia nel senso che è un miracolo che, a questo modo, non mi trafigga la gola con un ramo spezzato. Non vedo il cadavere del Presidente; si passava davvero!
Non sono sicura di avere tenuto la rotta, ma – come dicevo – tengo parecchio culo, e quando mi sono alzo e vado dritta davanti a me, tanto per vedere dove si sbuca, la lanterna sbuca fuori dalla canaletta urlando “bau settete”. Muoio di infarto, ma sono contenta.

Bisonti-One-U2

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