Pradis 14.09.2014 MC

On 24 Novembre 2014, in Orienteering, by admin
Da Friuli Venezia Giulia

 

Al solito le distanze (e i relativi dislivelli) vengono pubblicati dopo la scadenza delle iscrizioni,
essendo la gara – presunta long – valevole per il campionato di società preferisco mettermi in MC invece
che in 35.

Pattinando dalla 4 alle 5 mi faccio male la schiena 🙁

 

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Larry a Spilimbergo, 18.05.2014, WC

On 16 Luglio 2014, in Orienteering, by Larry

Una sprint in centro storico in Friuli: è la mia gara!
E siccome è mia, ne faccio quello che voglio. Infatti, la butto via.

Ok, l’orienteering non è esattamente il mio campo, non ci stupiremo per una cattiva prestazione atletica e mentale – questo no -, ma perfino io avevo chance di fare meglio di così su una gara del genere.
Se volete, potete ascoltare il racconto di questa gara su Larrycette.com.

Orienteering-Spilimbergo-carta-2014

Avevo corso a Spilimbergo agli albori della mia esperienza orientistica, quando guardavo con tenera benevolenza a questi branchi di smandrappati che si rincorrevano indemoniati per boschi e per città, pensando lieta che io non lo avrei mai fatto per davvero, che lo facevo adesso – con la giacca e le scarpe da passeggio, in questa promozionale serale natalizia – per non stare in macchina al freddo e al buio e per dare un po’ di soddisfazione a Zzi.

Non mi ricordo niente di quella mia prima – e per ora unica, ma temo che non lo resterà – “Lanterne di Natale”, tranne il bar della piazza, concessionario Lindor.
All’epoca (2006? 2007?) le famose palle di grasso svizzero al profumo di cioccolato non erano ancora diventate così mainstream, ed io – che so perfettamente come si mangi sano, solo che non lo voglio fare – ero rimasta molto colpita dalle ceste ricolme di questi dolciumi, nei gusti più disparati, fra cui l’assurdo “champagne” con la carta color crema.

Mentre sono lì che cerco di ricordarmi quali fossero gli altri gusti di Lindor visti per la prima volta in quell’occasione – sicuramente gianduja, nella carta verde, sono sicura perché non lo fanno più… poi stracciatella fasciato di azzurro e cos’altro?… ah, Dio, sì, quello alla cannella, che pacco, una vera schifezza (perché ovviamente li avevo comprati e mangiati) – la nostra Riccioluta Ricercatrice (non la chiamavo così, ma non pretenderete che mi ricordi tutte le cazzate che dico, no?) mi fa notare che si avvicina l’ora della nostra partenza.

Orienteering-Spilimbergo-partenza

[Questa foto è di proprietà di Interattiva S.N.C, uno studio di grafica e comunicazione di Spilimbergo, che me ne ha gentilmente – e molto tempestivamente –  concesso l’uso]

Lo start è nel giardinetto davanti al bel palazzo del municipio, dal cui cortile si godeva di una splendida vista sul Friuli, le Alpi e un passaggio strategico fra le lanterne (scoprirò poi) otto e nove.
Al cancello saltano il mio minuto (era un segno!), così si verifica l’assurda situazione in cui io – io! Io, che di solito imploro di essere risparmiata – devo chiedere espressamente di essere fatta partire.

La prima cosa che vedo sulla carta non è il triangolo – non sia mai! – bensì la scritta “Spilimbergo, capitale del mosaico”.
Io pensavo che la capitale del mosaico potesse essere Ravenna, al limite Aquileia… Spilimbergo non l’avrei detta mai, neanche con cento tentativi (invece c’è la scuola, bestia!).
Vedi che non è tutto tempo perso? Vedi che si impara anche qualcosa, facendo orienteering?

Orienteering-Spilimbergo-carta-2014-WC-01

Orienteering?
Uh, merda, l’orienteering, il triangolo… oh eccolo, andiamo!

 

Siccome è una gara di centro storico e Spilimbergo è una cittadina deliziosa, ma non è né Venezia né Genova, non incontro grosse difficoltà, almeno, non sulle prime lanterne.
Conscia di uno stato di forma a metà fra lo stracchino e il protozoo, non ho fatto cazzate e mi sono iscritta nella mia categoria – i cessi – così è andato tutto bene fino alla quarta lanterna.

Già l’uscita dalla quarta è stata… come dire?… sporca, ecco, per non definirla “penosa”.

Mi barcameno fino alla sesta, presso la quale mi fermo a dare delucidazioni non richieste a una bimba, che probabilmente non ne aveva alcuna necessità, ma io dovevo dare una sciacquatina al mio orikarma, così ho fatto una buona azione a caso con lo scopo di attirare su di me il favore divino.
L’orikarma non esiste, ma, se esiste, non lo freghi così facilmente, infatti un attimo dopo mi ubriaco girando gli angoli per andare alla sette, tanto da decidere subito di venirne, poi, fuori a ritroso, scartando la scelta giusta – che pur vedo – per timore di confondermi e finire chissà dove.
“Chissà dove” che so solo io, perché non ci sono altre strade e la cosa peggiore che mi sarebbe potuta succedere sarebbe stata quella di stare sulla strada giusta…

Spilimbergo-orienteering-carta-2014-02

Memore del “punto spettacolo”, dalla sette alla otto vado a vista e, dopo la otto, imbocco le scalette antistanti, anche se non si legge un cazzo in carta, sulla base del fatto che l’ho visto fare a tutti.
Giunta al livello inferiore, accanto ai campi sportivi, non ho un alito di fiato in corpo, e avanzo lentissimissima verso il bordo verde nel quale ho tutte le intenzioni di buttarmi urlando “Geronimo”, per risparmiare terreno.

Sopraggiunge la Riccioluta Ricercatrice, partita eoni dopo di me, e imbocca un comodo sentiero, dal quale – pietosa – mi chiama. Facciamo insieme le lanterne successive senza neanche volerlo troppo, ma, dato che non ho chance di staccarla, la possibilità di tenerla d’occhio mi rassicura, come mi rassicuravano le soluzioni degli esercizi in fondo al libro di matematica: non le copiavo, ma le controllavo subito, così sapevo se stavo andando bene o no. Di solito, in  matematica non andavo tanto bene.

Anche qui, non appena mi ritrovo con più di venti fili d’erba intorno, mi incasino.

Non sono in grado di contare i sentieri e vado a cercare l’undicesima lanterna in tanta mona.
Dev’esserci un errore di stampa nel libro, perché anche la Riccioluta Ricercatrice viene con me.
Torniamo all’incrocio di sentieri, li guardiamo, li contiamo, finiamo di nuovo dove la lanterna non è.

Poi, trovo il foglietto degli errata corrige: vedo la violinista vermiglia (hanno una violinista anche loro, sì…) infilarsi nelle frasche, e capisco che il sentiero giusto – di cui avevo come al solito perso la traccia – fa una curva molto più stretta di quello che mi stavo immaginando.
Vado a controllare, trovo la lanterna, chiamo la Riccioluta Ricercatrice e poi – come i bambini – cerco un patetico recupero sulle ultime lanterne, facendo “a chi arriva prima”.

Lei è un po’ zoppetta e cammina piano, io tiro lo sprintone à la Geometra-non-più-Giallo e riesco ad arrivare prima di lei. Allarmo tutti gli astanti perché sembro una che ci sta lasciando le penne, ma arrivo prima di lei.
… solo di lei, però.


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e vai su Larrycette.com per ascoltare il post dalla mia viva (si fa per dire) voce.

Non fa in tempo a finire il mese di marzo – il mese più orientistico dell’anno – che subito si comincia con la gara di Malchina, alla quale partecipo solo io, perché Zzi è impegnato a posare.

Orienteering-Malchina-carta-WC

[Dettaglio della carta di Malchina con il tracciato WC]

La nostra Giovane, ma Rispettabile Società di Orienteering, infatti, ha organizzato la gara middle di campionato interregionale Friuli-Venezia Giulia – Veneto, valevole anche per il campionato sloveno e di società del FVG.
Risultato: 600 iscritti per gli organizzatori, 25 per la questura, 500 abbondanti realmente sul campo di gara, anche perché la cartina di Malchina è nuova.

All’idea di una carta nuova, l’orientista medio si attizza come Lino Banfi davanti a un’ Edwige Fenech vergine.
La società organizzatrice, nella persona del Presidente, tracciatore e assistente del cartografo, la vive con la serenità di un ipotetico papà di Edwige Fenech.

Io sulle prime, mi offro di collaborare, per schivare la gara, ma non ci cascano.

Orienteering-Malchina

Ottengo, almeno, di correre fra i cessi: (foto sopra)  in parte perché, forse – se sarò molto costante e approfittando biecamente di altrui infortuni e gravidanze – alla fine dell’anno mi danno di nuovo il premio-fedeltà; in parte per non fare una figura di merda davanti a mio suocero e mio cognato, presenti in veste di volontari della protezione civile.

Non ottengo di partecipare con una maschera.

 

LA GARA

È aprile, ma sembra luglio, molto più luglio di adesso, che ci sono venti gradi.
Parto sotto un sole tiepido che, non appena lascio il sentiero, si fa cocente.

Orienteering-Malchina-carta

[Carta di Malchina completa]

 

Non ce n’era bisogno, ma scongiuro subito ogni rischio di ansia da prestazione cappellando clamorosamente la prima lanterna.
Penso di aver frainteso l’angolazione del muro, o il significato di destra e sinistra.

Ad ogni modo, giro come una merda nei tubi di scarico per parecchi minuti.
Quando sono sicura che non andrò sul podio, neanche se le altre ragazze in categoria optassero per il suicidio di massa, vado alla lanterna e continuo la mia gara.

Anche se la cazzata grossa l’ho già fatta, metto al sicuro il risultato sbagliando un pochino anche la tre, confondendo la sinistra con la destra mentre vado – altrimenti neanche tanto male – alla cinque, allungando il tragitto per la sette con un angolo retto di rara bellezza, e altrettanta inutilità.

 

 

Orienteering-Malchina-carta-01

[Cinque perle di orientamento nelle prime sette lanterne]

 

Uscita dalla dieci, sto forse un po’ troppo bassa, ma almeno lo faccio apposta per arrivare subito al sentiero e scansare la pietraia.
Del resto, se perfino il dio in terra dell’orienteering Gueorgiou tira a star fuori dai sassi, chi sono io per andarmici a infilare?

Il fatto che, da qui in poi, tutti i punti siano sui sentieri o appena un fuori non basta a non farmi sbagliare, e butto ancora minuti – ma soprattutto polmoni – preziosi con un po’ di avanti e indrè alla disperata ricerca della lanterna tredici.

Basta così, con la dose di cazzate odierna, dunque?
Macché!

Per andare dalla 14 alla 15 torno indietro, anziché attraversare il campo da golf che ho davanti, che mi farebbe risparmiare chilometri.
La 16 è su un altro campo da golf – a questo punto è evidente che Zzi, il Celere Capellone e il Previdente Presidente sono andati a posare col tosaerba, in previsione del mio passaggio – ma la sbaglio perché vedo un albero e decido che la lanterna è sicuramente sotto l’albero isolato.

Disgraziatamente, ce n’è davvero una ed è un miracolo che ne legga il codice, giusto in tempo per rendermi conto che la mia è più avanti e punzonare quella.

 

Orienteering-Malchina-carta-WC-02

 

Sulla strada a fermare il traffico c’è proprio mio suocero, così, per dargli un po’ di soddisfazione, mi metto a correre più forte che posso, scomposta e scoordinata come non mai.

Naturalmente, c’è anche il Principe Consorte con il suo cazzo di i-Phone, pronto a immortalarmi in uno dei momenti peggiori della mia vita (ai quali, peraltro, lui è spesso presente).

 

Per sapere tutto della vera protagonista della gara di Malchina e ascoltare del mio orienteering dalla mia viva voce, dovete fare un salto su Larrycette.


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Spilimbergo 18.05.2014 M35

On 25 Giugno 2014, in Orienteering, by admin
Da Friuli Venezia Giulia

Come buttar nel cesso una bella gara!

Ovviamente essendo una gara di orienteering in Friuli prendiamo anche una bella lavata.

 

 

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Se non avete tempo di leggere tutto il post, potete scaricare l’audio su:

www.larryetsitalia.net/audio

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Congiura! Complotto!
Attentato!

Non ci sono altre parole (in realtà ci sono: intrigo, cospirazione, alto tradimento…) per descrivere il tracciato della gara di orienteering svoltasi a Repen lo scorso 20 ottobre.

Larry – diranno subito i nostri piccoli lett-ori –  sei un po’ indietro con i resoconti delle gare? Non si è già svolta la gara di Muggia, alla quale hai fatto la consueta figura dello gnocco fritto?

Mi rallegra, e mi fa affrontare le gare nella migliore disposizione d’animo, sapere che seguite così appassionatamente le mie performance atletiche, e in effetti sono già tornata sui campi di gara, ma la verità è che ci ho messo un po’ a riprendermi dallo choc per il complotto di cui sono rimasta vittima e vengo solo ora a raccontarvi l’ignominioso accaduto.

Guardate la carta.
Non occorre spendere altre parole.

È palese che il tracciatore ha pensato il percorso per mettermi in difficoltà.
Di sicuro, dato il prestigio del mio nome, l’organizzazione tutta ha congiurato affinché ottenessi un pessimo risultato, per fare sensazione sui media e creare “il caso”.
Sei punti su nove in discesa, infatti, non possono essere una coincidenza.

Secondo voi, un’atleta esperta e preparata come me si è lasciata mettere in difficoltà da siffatti trucchetti?
Un’orientista della mia maturità e levatura si è fatta intimidire da due curve di livello avverse?
Certo che sì.
Ho perso la gara all’inizio della discesa (vale a dire: quando sono scesa dal letto), e per giunta quella belin di discesa non finiva proprio mai.

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