Larry ai Parchi di Nervi [1]

On 19 Febbraio 2014, in Orienteering, by Larry

[Se andate su Larrycette.com trovate l’audio del post e una foto di Larry nei parchi di Nervi]

Orienteering ai Parchi di Nervi (GE), 9 febbraio 2014, WA (Larry)

Avevo previsto di intitolare questo post con un gioco di parole – non propriamente imprevedibile, va bene – come “Nervi, che nervi!”, o qualcosa del genere, ma poi si è rivelato inappropriato.
Ho svolto, infatti, la mia gara ai Parchi di Nervi con flemma olimpica… e che almeno la flemma mi sia concesso di avere olimpica, suvvia.

 

Mentre il resto della nostra giovane, ma rispettabile società, si dibatteva fra le intemperie di Monte Grisa, Zzi e io abbiamo approfittato del soggiorno a Genova per partecipare alla terza prova del SeaOL, svoltasi domenica 9 febbraio ai Parchi di Nervi, per l’appunto.

Nervi è un grazioso sobborgo di Genova, all’estremo est del territorio comunale, che ha già il sapore del paesino rivierasco: porticciolo, verdi colline alle sue spalle, casette colorate incastonate in esse, palme e verdi giardini sotto il cielo azzurro; nell’aria il suono delle onde che si frangono irruente sugli scogli, e la loro spuma nebulizzata che fa arcobaleni davanti al viso.

Nei giorni precedenti la gara è piovuto, ma la mattina di domenica splende il sole e ci sono più di dieci gradi.
I parchi profumano del loro tipico odore di nocciole acerbe e fiori bianchi. Gli scoiattoli sono già in piena attività, qualunque essa sia. Le cortecce bagnate fumano sotto i raggi di sole tiepidi.

Peccato per l’orienteering che rovina l’idillio.

In segreteria, il grido “Eccola, è lei” mi fa sobbalzare. Mi giro, sperando ci sia qualcuno alle mie spalle, invece ce l’hanno proprio con me: sono stata identificata, chissà come (Chissà? Mah! Full cussì de tesserati FVG nati a Genova, sistematicamente classificati ultimi… chi mai sarà Larrycette? Mistero!).

Mi aspetto che saltino oltre le scrivanie per linciarmi per qualche oribelinata che ho scritto, invece si dimostrano affabili e cordiali. Si vede che ho capito male, e in realtà non sono liguri.

Poco dopo, fa la sua comparsa in scena quello che per alcuni potrebbe essere il simulacro di una divinità, ma che per me significherebbe la soluzione di molti problemi, almeno limitatamente all’orienteering: la Lanterna Magna. È un prisma di stoffa (senza basi, dai, non fate i pedanti, è una lanterna) la cui altezza sarà sì e no mezzo metro.
Se la Lanterna Magna venisse adottata in tutte le gare, si individuerebbero i punti sul terreno assai più facilmente, e perfino io – forse, con un po’ di culo – vi giungerei con maggiore sicurezza, anziché avvicinarmi con traiettoria ondivaga e atteggiamento tra il circospetto e l’indifferente, senza farmi illusioni, per non restarci male in caso non ci fosse.

Purtroppo, di Lanterna Magna ce n’è una sola, viene inopinatamente sperperata per segnalare il ritrovo, e l’esito della mia gara è, di conseguenza, il consueto.

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