Dove eravamo rimasti, prima che il liveblogging della Race the Castles scompigliasse il rigoroso ordine delle cartine delle nostre gare di orienteering?

Non è una domanda retorica, siamo talmente indietro che c’è voluto un bel po’ a riprendere il filo, ma siamo ragionevolmente certi del fatto che fossimo rimasti a Petehovac, all’ultima gara di Zzi nei Croatia Open 2014.

A Petehovac c’ero anche io, e nonostante le recenti pessime performance scozzesi, resta la mia peggior gara di sempre: tre ore di gara, una lanterna trovata (più altre due successive, non valide ai fini della prosecuzione del tracciato).

Orienteering-Petehovac-2014-WC

Ci sarebbe comunque moltissimo da dire su una gara del genere, perché innumerevoli sono stati i tentativi, gli approcci, le strategie, i ragionamenti, le ipotesi, le tesi, le antitesi: molti di più che se avessi imbroccato subito le 18 lanterne del percorso.

Storicamente, io gestisco le carte da orienteering croate come Azimut la sintassi italiana, ma stavolta mi sono superata: se mi avessero dato le indicazioni scritte in tamil, probabilmente le avrei capite meglio.

Non ho mai trovato la seconda lanterna.
Siccome il nuovo portale Garmin non funziona particolarmente bene su Mac (o forse il problema sono io), in tutti questi mesi non ho esportato il tracciato da mettere sulla cartina e tuttora non ho idea di dove sono stata esattamente, ma so di esserci passata abbastanza vicino un paio di volte, perché, dopo essermi ritirata, ho preteso che Zzi mi portasse a vedere dov’era.

Per lo più ho bagolato (triestino per “vagare”) nell’area delimitata dal cerchio arancione, afferrando giusto una microforma ogni tanto, peraltro senza grossa convinzione.
Oltre quella zona, se al posto dei simboli cartografici ci fosse stata un’insegna con la scritta hic sunt leones, per me sarebbe stato uguale.

Orienteering-Petehovac-2014-Croatia
Come il tracciato del Garmin dimostra, ho attaccato la lanterna da tutti i punti possibili, o – almeno – ho creduto di farlo: ad azimut dalla 1, dalla 1 leggendo il terreno perché evidentemente l’azimut è storto, dalla dolina col fondo sporco a sinistra del numero due nel cerchio arancione, dai montarozzi di terra vicino alla punta del “2”, dal sentiero sotto il numero tre, dalla tre, dalla quattro (entrambe trovate per caso nel mio eterno peregrinare), da un po’ tutte le rocce che vedete in carta (senza sapere mai su quale fossi esattamente, però).
Ad ogni modo, tutti hanno trovato tutto, quindi la missione non era impossibile, per i normodotati.

Orienteering-Petehovac-Larrycette

Mi piace credere che sia un’impressione mia, ma mi pare che più gioco al gioco e peggio mi viene il gioco.


 

Orienteering-blog-italiano

 

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