BUONE FESTE,

Piccoli Lettori di Larry&Tsitalia!

 

Un po’ in ritardo sul Natale, ma comunque in tempo per il nuovo anno e in largo anticipo sulla prima gara del CIOC – pardon! – sull’Epifania, Zzi e io vi auguriamo di trascorrere bene queste feste e che il 2014 sia un buon anno… non “ricco di gioie e soddisfazioni”, non “pieno di successi e trionfi”, non “carico di felicità e allegria”; qua siamo per traguardi raggiungibili e per gli obiettivi verosimili: che sia un anno buono, che mica è una cosa da poco.

La fine dell’anno è tempo di bilanci e di buoni propositi, ma poiché, nel mio caso, i primi sono disastrosi e i secondi angoscianti, sono qui per allietare le vostre feste con le istruzioni per realizzare con le vostre manine i dec-ori per il vostro albero di Natale.

Potete metterli su in quest’ultima settimana di feste o prepararne in quantità per coprire tutto l’albero l’anno prossimo o, ancora, potete tenerli da parte e regalarli ai vostri ori-amici il prossimo Natale (sia chiaro che non potrete, in ogni caso, ritenermi responsabile della rottura dei vostri rapporti).
Si tratta di dec-ori estremamente versatili, che possono ornare (si noti che non ho usato “abbellire” di proposito) qualsiasi ambiente in qualsiasi momento dell’anno.

Vi supplico solo di non appenderli al retrovisore perché l’unica cosa che odio più degli ammennicoli che pendono dal retrovisore interno sono gli ammennicoli che pendono dal retrovisore interno a forma di lanterna.

Su Larrycette.com è pubblicato il video integrale della realizzazione del prototipo, un documentario realizzato in un unico piano sequenza di cinquanta minuti (“Nodo alla gola, mi fai una pippa!”) nel quale potete vedere tutti i passaggi, i più comuni inconvenienti che possono capitare e il modo più goffo, inadeguato e farraginoso per risolverli.

Cliccate di seguito per vedere il tutorial fotografico che farà tremare la Giraffa (per ragioni molto diverse dall’ammirazione, ma non staremo a sottilizzare) e realizzate con me i vostri dec-ori.

Foto-tutorial per realizzare

Dec-ORI per l’albero di Natale

(e non solo)

Ecco come realizzare i vostri dec-ori in un numero ragionevolmente contenuto di mosse.

 

Occ-oriente

Feltro bianco cm 22 x 7
Pannolana arancione cm 14 x 7
Ago
Filo bianco
Macchina da cucire (relativamente facoltativa)
Righello
Matita

 

Procedimento

K
Partiamo dalla svedese, cioè facciamo che per magia abbiamo i rettangoli di feltro e pannolana già tagliati, altrimenti, se ci tenete a partire ab gazebo, ritagliate dal feltro e dal pannolana dei rettangoli nelle misure indicate.

 

1

Dal rettangolo di pannolana arancione ricavate due quadrati praticando un taglio nel mezzo, e quattro triangoli, tagliando i suddetti quadrati lungo le diagonali, così:

 

 

2

Ora spostiamo dal piano di lavoro una pezza di stoffa che non c’entra un cazzo, il GPS (del mio tormentato rapporto con il quale ho parlato qui, più o meno a metà pagina) e segniamo sul retro del feltro bianco una riga parallela al lato corto ogni sette centimetri; ci staranno tre righe e otterremo tre settori da 7 cm e uno da uno.

Par di no, ma lo avevo previsto ed è giusto così.

 

 

3

Con la macchina da cucire, cuciamo lungo queste linee, così:

truki-truki-truki, truki-truki-truki, truki-truki-truki
(è il verso della macchina da cucire)

Noterete che non stiamo cucendo il feltro con niente.
Non mi sono dimenticata di attaccarci qualcosa: queste cuciture serviranno a  piegare più facilmente il feltro lungo le linee.

Se non avete la macchina da cucire, potete raggiungere lo scopo praticando con il cutter un’incisione sulle righe, in modo da ivi assottigliare il feltro, senza tagliare il rettangolo.

Truki-truki-truki

 

4

Ora prendiamo uno dei nostri triangoli di pannolana arancione e sovrapponiamolo ad uno dei tre settori grandi del rettangolo di feltro, facendo coincidere l’ipotenusa con la diagonale del quadrato costituito dal settore.

… insomma, dai, è una faccia di una lanterna, in che cazzo di altro modo pensate che possa andare messo?

 

5

Cuciamo il pannolana sul feltro.
Stavolta bisogna proprio cucire, ma la buona notizia – se non avete una macchina – è che cucire feltro e pannolana è molto facile: fanno un attrito della madonna, tipo “tuta di spiderman”, ed è facile tenerli in posizione (a patto di averla trovata, ma in questo caso è semplice); sono spessi, ma non sono fitti, perciò l’ago passa facilmente; in compenso, lo spessore fa sì che il filo si interri nel tessuto e sparisca dalla vista a mo’ di fiume carsico, quindi fa niente se non siete dei fenomeni di precisione.

Attenzione che le lanterne hanno un verso!
Io l’ho scoperto solo di recente, ma un’osservazione attenta mi ha portata a concludere che la parte arancione sia sempre nella metà inferiore della faccia, delimitata da una diagonale che va, da sinistra verso destra,  dal basso verso l’altro.

Certo, poi uno, nel bosco, le lanterne può anche trovarle rovesciate, ammucchiate o, come nel mio caso, non trovarle affatto, ma l’archetipo della lanterna sembra essere fatto così, quindi fate attenzione a come cucite.

E, dopo un po’ di truki-truki-truki, ecco il triangolo fissato nella propria metà di quadrato.

 

6

Facciamo la stessa operazione anche negli altri due settori quadrati del feltro.

(truki-truki-truki)

(Ammazza che mani rugose che mi sono venute!)

 

A questo punto, ci ritroviamo con una striscia su cui sono applicati i triangoli che ha, ad una estremità, un centimetro di margine, tipo così:

 

7

Prendiamo la nostra bella striscia e la pieghiamo lungo le cuciture (o le righe) che abbiamo fatto all’inizio

Breve digressione:

Noterete che questa sequenza di foto ha uno sfondo diverso, e che faccio di tutto per non mostrare il dito indice.
Ho visto solo in fase di pubblicazione che le foto fatte al momento della realizzazione della lanternina mostrata erano completamente fuori fuoco, così ho fatto un’altra lanterna e ho nuovamente fotografato queste fasi. Nel frattempo, lo smalto sul dito indice si era rovinato ed era diventato impresentabile.

Anche queste foto non sono fulgidi esempi di nitidezza, ma vi assicuro che rispetto alle precedenti sembrano in HD. Siccome non mi rifiuto di riempirmi la casa di lanterne, ci accontentiamo di quello che è venuto; fate uno sforzo di immaginazione.

 

8

Tornando a noi, pieghiamo all’interno il settore più piccolo, che funge da margine di cucitura

 

9

Infiliamo l’ago e saldiamo a mano lungo questo bordo.
Contrariamente a tutti gli insegnamenti di sartoria che avete ricevuto nella vita, tenete la gugliata lunga.

 

L’ideale sarebbe chiudere con il sottopunto in modo da occultare la cucitura che divide gli ultimi settori, ma il materiale ci permette di andar giù con una rapida cucitura a filza, à la “va’ là Peppone”, risparmiando un sacco di diottrie e di tempo

 

(Eccoci di nuovo alla sequenza di foto originale; dite la verità, non ve ne sareste accorti, se non ve lo avessi detto, eh?)

 

10

Giunti all’estremità opposta, vi auguro che vi avanzino almeno 30 cm di filo.

 

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Passiamo l’ago (e il filo, di conseguenza) nelle facce interne del prisma, senza penetrare completamente la superficie, in modo che il filo resti tutto all’interno del panno e non si veda dall’esterno

 

Tirando leggermente, diamo alla lanterna una forma vagamente triangolare, dato che, finora, eravamo nettamente più vicini al cerchio.

 

12

Passiamo il filo all’interno di tutte le facce, e tiriamo finché la forma della struttura non diventa familiare

 

13

Quindi saldiamo il filo e fermiamo la struttura in posizione, passando l’ago sotto l’incrocio dei fili, raccogliendolo e annodando

 

14

TA-DA!

Vi dovrebbero restare anche 5 o 6 centimetri di filo, grazie al quale legherete la lanterna al supporto che la terrà sull’albero.
Suggerisco – per restare in tema – di usare una spilla da balia, ma se avete un animo particolarmente fashion potete mettere anche un nastrino.

 

 

Se volete sapere come è nato questo progetto, su Larrycette.com ho pubblicato il documentario che lo testimonia